Gli Impasti

I Lieviti e le basi degli Impasti

Il lievito naturale

Usato nella panificazione e nella pasticceria sin dall’antichità, altro non è se non un complesso di lieviti spontanei presenti in natura e batteri. Esso si rinnova continuamente grazie all’apporto costante di farine raffinate detto “rinfresco”, che eseguiamo ogni tre ore tenendo sempre monitorata l’acidità mediante strumenti per la misurazione del PH. Il lievito naturale consente di realizzare pani ma soprattutto grandi lievitati della tradizione, rendendoli soffici e lungamente conservabili.

Il lievito di birra

È un lievito naturale, sebbene negli ultimi anni molte siano state le discussioni a riguardo. In realtà la “demonizzazione” del lievito di birra non riguarda tanto il lievito stesso, quanto l’uso improprio che spesso se ne fa e la sua concentrazione negli impasti. Nelle ricette “amatoriali” se ne trova infatti una media di 40/60g per 1000g di farina: si abbreviano così i tempi di lievitazione ma il pane risulta difficilmente digeribile e ostico per il fegato. Per quanto ci riguarda, su un nostro impasto base da 100 kg di farina (anche nei mesi più freddi dell’anno) non utilizziamo mai più di 100g di lievito di birra, mentre in proporzione, secondo le ricette più diffuse, per gli stessi 100kg di farina se ne consiglierebbe l’uso di 4000/6000g cioè da 4 a 6 kg!

Il lievito chimico

Usato solo per i dolci permette l’aumento di volume degli impasti, grazie alla sua capacità di legarsi all’acqua dei composti. Successivamente, durante la cottura, tale lievito si trasformerà in vapore che, rimanendo intrappolato sotto la superficie del dolce, ne farà aumentare il volume.

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